Comunicazione Aumentativa Alternativa.
Quante volte, nella nostra vita, abbiamo avuto la sensazione di non essere compresi nelle nostre parole e nei nostri gesti? Quante espressioni, gesti e parole pronunciamo nell’arco della nostra vita?
Il pianto è la prima espressione di questo bisogno, seguito dallo sguardo e dai gesti, fino ad arrivare ai primi suoni e alle prime parole. La comunicazione è il motore della nostra vita, è ciò che ci permette di entrare in relazione con l’altro, di esprimere i nostri bisogni, i nostri pensieri, le nostre frustrazioni. Comunicare è uno dei bisogni fondamentali dell’essere umano. La comunicazione, sia essa verbale o non verbale, risponde alla necessità di ogni individuo di creare relazioni significative con gli altri.
Non sempre, però, si acquisiscono abilità comunicative tali da riuscire ad esprimerci ed essere compresi al meglio dagli altri. E cosa succede quando non ci sentiamo compresi nelle nostre parole e nei nostri gesti? Ci sentiamo sicuramente frustrati, ma cerchiamo di trovare metodi alternativi per migliorare la nostra comunicazione.
Mettiamoci nei panni di bambini, ragazzi, adulti che, per molteplici motivazioni e situazioni, si ritrovano ad avere difficoltà nel comunicare i propri pensieri e bisogni. Come potrebbero sentirsi? Ugualmente frustrati. Cosa potrebbero fare? Esprimersi con modalità comunicative non del tutto chiare e funzionali, poiché risulta difficile riuscire a trovare una giusta alternativa alla loro modalità comunicazionale.
È qui che potrebbe intervenire la Comunicazione Aumentativa Alternativa.
Cos’è la CAA? È ogni comunicazione che sostituisce o aumenta il linguaggio verbale. Si riferisce a tutte le conoscenze, le tecniche, le strategie e gli ausili (tecnologici e non) che possono facilitare e migliorare la comunicazione in persone che presentano una carenza o un’assenza, temporanea o permanente, ad utilizzare i più comuni canali comunicativi.
Noi tutti utilizziamo la comunicazione aumentativa-alternativa e vediamo altra gente utilizzarla tutti i giorni, anche se non siamo del tutto consapevoli di ciò.
Pensiamo alla lista della spesa e a tutte le note scritte che utilizziamo per aiutarci a trasferire dei messaggi.
Perché aumentativa? Si definisce aumentativa perché non va a sostituire le possibilità comunicative naturali della persona, ma va ad incrementarle.
Perché alternativa? Si definisce alternativa perché va a creare forme e modalità comunicative diverse da quelle tradizionali (supporti visivi cartacei, supporti digitali).
Qual è il suo scopo? Ogni persona ha il diritto di comunicare i propri bisogni, di chiedere oggetti e azioni, di esprimere le proprie preferenze e i propri sentimenti. Per questo, lo scopo della CAA è quello di fornire alla persona una forma di comunicazione alternativa che gli consenta di esprimersi e sentirsi parte integrante del mondo in cui vive. Come? Supportando e favorendo la comunicazione tramite gesti, agende e tabelle con immagini e supporti digitali.
Quando utilizzare la CAA? La Comunicazione Aumentativa Alternativa può essere utilizzata e suggerita per persone che presentano difficoltà di comunicazione associate ad altre disabilità, quando si riscontrano ritardi o disturbi del linguaggio, oppure in presenza di patologie neuromuscolari. Si può ricorrere, inoltre, alla CAA anche per periodi brevi come nei casi di persone la cui capacità comunicativa è temporaneamente assente o ridotta a causa di operazioni chirurgiche.
Perché utilizzare la CAA? Utilizzare strumenti di Comunicazione Aumentativa Alternativa non inibisce lo sviluppo del linguaggio ma, anzi, questi strumenti sono visti come un approccio compensativo del deficit comunicativo e potrebbero rivelarsi una risposta educativa efficace, soprattutto negli interventi precoci. Comunicare è un diritto di tutti e, come tale deve essere garantito a tutti. Imparare ad esprimere se stesso e i propri bisogni (siano essi fisici, materiali, psicologici), riuscire a farsi comprendere dagli altri favorisce anche l’inclusione nei diversi contesti di vita e ci dà, quindi, la possibilità di “uscire fuori” dall’ambiente familiare; sentirsi ascoltati e compresi in ogni contesto in cui viviamo, riduce le frustrazioni e le ansie, favorendo la comparsa di comportamenti proattivi e emozioni positive.
Riferimenti bibliografici
Beukelman, D. R. & Mirenda, P. (2014). Manuale di comunicazione aumentativa e alternativa: interventi per bambini e adulti con complessi bisogni comunicativi. Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A: Trento.
Blackstone S. V. & Hunt Berg M. (2003) Social Networks: A Communication Inventory for Individuals with Complex Communication Needs and their Communication Partners, Monterey, CA USA, Augmentative Communication, Inc.
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